Per studiare i danni che le popolazioni residenti vicino ad un inceneritore possono subire, la scienza medica utilizza gli strumenti d'indagine dell’epidemiologia. Tutto il resto, compreso il possedere e quindi conoscere i dati grezzi (mortalità e/o incidenza di specifiche malattie) senza usarli per compiere uno studio epidemiologico, non ha nessun valore scientifico : altrimenti a cosa servirebbero i medici epidemiologi?
Premesso questo, l’area intorno all’inceneritore di Baciacavallo è stata oggetto di diversi studi epidemiologici dal 1998 al 2005. L’elenco di queste indagini è visionabile anche in un documento redatto congiuntamente da Comune di Prato, GIDA USL4 e ARPAT link .
Chiunque, leggendolo, apprende che l’attenzione è stata rivolta anche a piccole comunità, come i lavoratori di GIDA o i bambini della scuola di Fontanelle (PO). Questi studi sono stati pubblicati su riviste scientifiche (non su LA NAZIONE o IL TIRRENO) ed hanno, come autori, medici epidemiologi di chiara fama.
Così, dal 1998 Prato figura in slide come questa,
fra le città in cui gli epidemiologi studiano la nostra area geografica, all’insaputa dei residenti ‘oggetto’ degli studi, che pensano di vivere vicino ad un innocuo ‘depuratore’.
In questo, ormai ‘storico’, documento si conclude che, siccome ci sono “sospetti e poche certezze”, è necessario istituire un “gruppo di lavoro” per la sorveglianza sanitaria della zona. Nonostante questa conclusione, dal 09/03/2007 ( data della firma di tale ‘documento congiunto’), gli organi di controllo non hanno compiuto o commissionato nessun nuovo studio!
Questo incredibile ‘silenzio’ non ha sopito i timori e le attenzioni dei cittadini, che però sono riusciti a produrre clamore mediatico solo recentemente.
Nel marzo 2013 infatti, in seguito ad un periodo ricco di iniziative di successo dei comitati locali e di attivisti politici (contro GIDA, la gallina pratese dalle uova d’oro, vennero schierati anche polli e anatre alla diossina), l’allora sindaco, Roberto Cenni, ‘ordinò’ link in qualità di massima autorità sanitaria, una nuova indagine epidemiologica riguardante la popolazione residente in prossimità dell’impianto.
I comitati speravano che si trattasse di un gesto di grande responsabilità. Questo perchè un’indagine epidemiologica accurata, condotta con correttezza di metodo, porta alla chiusura dell’inceneritore, qualora questa dimostri un aumento del rischio per determinate patologie. Così è successo, solo qualche mese fa, per l’inceneritore di Vercelli link.
E potrebbe succedere per altri ‘malati immaginari’ geograficamente a noi vicinissimi (Pistoia e Firenze). A Montale (PT) esiste infatti lo stesso problema : inceneritore da anni sub – judice.
I nostri vicini sembrano però stare un po’ più a ‘cuore’ ai loro amministratori: l’indagine epidemiologica è stata deliberata dall’ASL 3 di Pistoia link ed è iniziata nella primavera del 2013; nel luglio 2014 è stata poi attivata una convenzione da parte della ASL 3 con ISPO (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica), che gestisce per conto della Regione Toscana il Registro di mortalità regionale. A Montale l’attenzione mediatica è già spostata sulla metodologia (efficace? Corretta?) dello studio (del quale il 26 febbraio sono attesi i primi dati), non sull’ inizio dello studio in attesa dei dati! link.
L’indagine epidemiologica dell’altro "malato immaginario" supera ogni immaginazione! Firenze, dopo la tragedia ambientale di San Donnino, con l’inceneritore chiuso nel 1986, è addirittura in ‘anticipo’ con i tempi! Per il costruendo inceneritore (termovalorizzatore di ultima generazione, sicurissimo!) di Case Passerini, ASL 10, ARPAT e Q termo non solo hanno messo a punto il piano di sorveglianza epidemiologica, ma anche quantificato i finanziamenti specifici : ancor prima della costruzione si garantisce al cittadino che si ammalerà e morirà ‘a norma di legge’! link.
Il 2013 è quindi un anno importante per i residenti dei due inceneritori ‘confinanti’: per Montale segna l’inizio ufficiale dell’indagine, mentre per Baciacavallo è solo l’anno in cui questa viene promessa. Il gesto politico di Cenni raggiunse lo scopo che il sindaco si era prefisso: ‘silenziare’ gli attacchi su GIDA almeno per il tempo necessario ad arrivare alle elezioni amministrative, ormai prossime.
Il flebile entusiasmo, dovuto alla promessa del sindaco, si trasformò repentinamente in sconcerto l’anno successivo, con il cambio del colore della giunta, insediatasi con un iperbolico consenso elettorale.
La promessa dell’indagine epidemiologica diventa la promessa non più di uno studio, ma di dati aggiornati per iniziare lo studio.
E la iattura della giunta Biffoni si evidenzia in un crescendo di eventi rivelatori: viene concessa l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per il vecchio inceneritore, ma soprattutto, nel 2015 viene sottoposto a procedura di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) il progetto per la costruzione (nella stessa area) di un nuovo inceneritore in grado di quadruplicare le tonnellate di fanghi da bruciare!
La VIA viene respinta, momentaneamente, dalla regione Toscana per un “ provvidenziale” pasticcio burocratico e appare tragicamente evidente che questa sarebbe stata accettata se presentata nei tempi giusti, anche in mancanza dell' indagine epidemiologica promessa da Cenni.
Attualmente tutto quello che sembra produrre il nostro comune in termini di sorveglianza sanitaria è un rimpallo di responsabilità: gli amministratori all’USL, L’USL all’ISPO che non fornisce i dati … nell’indifferenza di tutti, visto che un progetto come quello del nuovo inceneritore potrebbe già essere stato autorizzato, senza che nessun nuovo studio epidemiologico sia ancora stato fatto.
L'imperativo è rassicurare la gente, secondo lo stile della migliore politica ‘partecipativa’ (vedi programma elettorale del sindaco attuale, Biffoni). Ogni occasione, anche la più insignificante (come l’ultima riunione della commissione consiliare Controllo e Garanzia), viene trasformata in ‘articolesse’ sui quotidiani locali, presentate con clamorosi titoloni (“Nessuna correlazione diretta fra tumori e fumi di GIDA”) rassicuranti, ma frutto solo dell’immaginazione, perchè non supportati da nessuna considerazione scientifica.
Come se doveroso fosse solo il rassicurare i cittadini; come se il tempo che i nostri amministratori stanno perdendo nel compiere l’indagine epidemiologica non significasse ulteriore perdita di vite umane.