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LA LEGGE ASSOLVE GLI INCENERITORI PER

"  INSUFFICIENZA DI PROVE "

ma non riesce neppure a

"prendere le impronte digitali "

Gli studi che evidenziano un forte aumento di malattie tumorali, respiratorie e cardiocircolatorie nelle aree esposte all’impatto degli impianti di incenerimento sono numerosissimi.

Possiamo affermare che nonostante questa enorme mole di letteratura scientifica si possono continuare a far funzionare e costruire nuovi inceneritori grazie al mantra  " more research is needed ", perchè dato che l’inquinamento è ormai ubiquitario e complesso, risulta molto difficile estrapolare le ‘impronte digitali’ degli inceneritori . Secondo le amministrazioni pubbliche e i gestori di questi impianti, se mai qualche problema ambientale e sanitario ci arrivasse dagli inceneritori, questi sarebbero nettamente inferiori a quelli creati da altre ineludibili tecnologie moderne come, ad esempio, l'automobile ! 

Secondo la " norma di legge " può essere vero quello che la maggior parte dei medici dicono, per esempio che gli inceneritori producono diossine che sono cancerogene e tossiche , ma  non é vero che il danno al cittadino viene dalle diossine prodotte dall' incenerimento, perchè  si da come dato acquisito (non si sa bene perchè) che le fonti maggiori di TUTTE le componenti di combustione sono il traffico cittadino e il riscaldamento domestico.Quindi inserire un inceneritore in un contesto urbano con alto tasso di inquinamento (come il nostro link ), significa poter attribuire,con più credibilità, ogni superamento dei valori della 'soglia'  legale ad altre fonti  inquinanti. Paradossalmente. 

Monitoraggio della qualità dell'aria

In base a quanto sopra scritto, in merito all'impossibilità di discriminare la quota di inquinanti prodotti dall'inceneritore, si comprende la completa inutilità del monitoraggio della qualità dell'aria nelle vicinanze di questi impianti, in base a quanto prevede la legge. Abbiamo un esempio clamoroso e geograficamente a noi vicino, di questa irresponsabile 'scappatoia' legale proprio con gli sforamenti, che si ripetono da m,olti anni, della centralina situata nella frazione “Stazione” di Montale. Questa  è una delle poche centraline di controllo della qualità dell’aria rimaste in Toscana dopo la razionalizzazione fatta dal governatore Rossi nel 2010, che ha eliminato anche la centralina posta vicino all' inceneritore di via Baciacavallo, in località Fontanelle (PM 10), nel nostro territorio. La centralina di Montale segna il peggior inquinamento dell’aria di tutta la Toscana nel 2015 e negli ultimi otto anni . Si trova a circa 900 metri dall' inceneritore di Montale ( PT ),  sul quale, fra l'altro, dall'Aprile 2016 sta indagando la procura.

Lontana dall’autostrada e dalle arterie di scorrimento automobilistico ( in una strada a fondo cieco), a contatto con la campagna coltivata, non dovrebbe lasciare dubbi sulla causa dei pessimi valori che questa registra !

A cosa porta , da un punto di vista legale, questo allarmistico rilevamento della centralina ? Sulla base degli indirizzi regionali  i divieti , in un caso come questo : "scattano solo per l’accensione di fuochi all’aperto e di abbruciamenti di sfalci, potature, residui vegetali o altro, nelle aree al di sotto di 200 metri di altitudine. Inoltre le ordinanze inviterano a non utilizzare legna nei caminetti, a meno che questi non siano l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione e con l’esclusione delle aree non metanizzate". L'inceneritore in prossimità di questa centralina? Evidentemente è ritenuto così innocuo che l'inquinamento che registra la centralina vicina ad esso deve essere attribuito ad eventuali accensioni di fuochi all'aperto o ai caminetti nelle abitazioni piuttosto che all'inceneritore.  Questo in base alla legge che tutela la nostra salute !

Ad ulteriore dimostrazione della potenziale pericolosità degli inceneritori, si consideri che nel 2010 sono stati inseriti nell’elenco delle attività più inquinanti per cui è obbligatoriamente prevista l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). In pratica, l’AIA é un provvedimento che ha obbligato tutti i gestori degli impianti più inquinanti ad attivare una procedura per cui l’autorizzazione all'esercizio dell’attività è stata rilasciata solo dopo aver dimostrato e garantito la propria conformità rispetto alle migliori tecniche disponibili per la specifica tipologia di impianto

( esattamente come si deve fare per raffinerie di petrolio, acciaierie , industrie chimiche, centrali a carbone ...)

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