A cosa servirà la barriera alberata di Paperino?
Con gli ultimi giorni dell’anno l’Italia intera si scopre ambientalista: questo grazie al bel tempo che non facilita la dispersione dei contaminanti … I media ci comunicano una psicosi collettiva dovuta allo smog. E tutto questo in base agli sforamenti previsti solo per le polveri di dimensioni maggiori, i PM 10, visto che la legge italiana e le norme europee pongono limiti di qualità dell'aria riferiti solamente alle polveri di diametro inferiore a 10 micrometri (dette appunto PM 10). Nessun allarme è scattato invece per il monitoraggio delle polveri più piccole (PM 2,5), perché il loro monitoraggio prevede ancora un “valore obiettivo” (fissato nel 2010) che diventerà “valore limite” (come quello del PM10) solo a partire da quest’ anno. Eppure le particelle più piccole sono proprio quelle più pericolose per la salute poiché possono essere respirate ed arrivare nella parte più profonda dei polmoni. Più le particelle sono piccole, più sono nocive.
Proprio per questa maggiore nocività del PM 2,5 l’Europa ha fissato livelli più bassi rispetto a quelli previsti per il PM10: mentre per quest’ultimo il valore della media giornaliera da non superare è 50 µg/m3, per il PM2,5 il valore è 25 µg/m3. Quindi tutto questo ‘ polverone’ mediatico di fine anno è nato senza l’apporto dato dal monitoraggio (fra l’altro, esiguo, per ora) per i valori del PM 2,5 nei confronti del quale sussiste il proverbiale ‘occhio non vede cuore non duole’…
Lo studio più accreditato a livello internazionale sull’ effetto delle PM 2,5 sulla salute lo trovate LINK sulla prestigiosa rivista The Lancet. E qui si afferma che per ogni 5 microgrammi per metro cubo (µg/m3) di esposizione annua a inquinamento da PM2,5, il rischio di morire per cause naturali, legate all’inquinamento, aumenta del 7 per cento. Per dare un’idea, “una differenza di 5 µg/m3 è quella che si può rilevare tra un luogo nei pressi di una strada urbana trafficata e un luogo in piena campagna”, come sottolineano gli autori dello studio sopracitato dell’Università di Utrecht (Paesi Bassi). Prato sud ha strade trafficate oppure ci troviamo in piena campagna?
A leggere lo studio di impatto ambientale (studio Massaro, centomila euro spesi bene dalla nostra partecipata GIDA per ottenere la VIA per il nuovo inceneritore) Prato è una città non densamente abitata ! La realtà ci dice invece che la qualità dell’aria di Prato per lo sforamento dei limiti di Pm10 rilevati è addirittura peggiore di quella di Firenze. Lo riporta il Corriere Fiorentino già dal 28 Dicembre LINK . Ma l’inquinamento diffuso, quello per cui c’è l’allarmismo mediatico in questi giorni, noi lo dobbiamo aggiungere a quello puntiforme; inceneritore (vecchio e … nuovo) in primis. Se chi subisce solo l’inquinamento diffuso parla di livelli emergenziali di inquinamento , le persone che vivono anche vicino a sorgenti cosiddette puntiformi di inquinamento, come un inceneritore o un aeroporto (ed in futuro Prato sud avrà anche i sorvoli a 250 - 300 m da terra degli aerei diretti al nuovo aeroporto), di cosa dovrebbero parlare? Esemplare per descrivere il nostro stato d’animo, quello del signor Rossi, che abita a qualche decina di metri dal camino dell’inceneritore; come gli altri pratesi, forse dovrà rinunciare alla sua stufetta a pellet, per contribuire alla buona qualità dell’aria. Lui che si trova vicino ad una fonte di combustione di 90 tonnellate/giorno di fanghi da depurazione industriale e civile. La sua stufetta potrebbe essere la “goccia che fa traboccare il vaso”. E nell’emergenza di questi giorni preoccupa ancora di più ricordare l’impegno del nostro assessore del terzo mondo, che dopo la bocciatura da parte di Arpat e Asl dello studio di impatto ambientale del mitico studio Massaro, ha ribadito LINK la necessità di realizzare un termovalorizzare per l’incenerimento dei fanghi.
Tutti tranquilli però perché verso la frazione di Paperino viene “prevista una barriera alberata che aiuti a bloccare le polveri sottili”. UNA BARRIERA ALBERATA. Per 30 anni i politici hanno negato l’esistenza di un inceneritore. Gli attuali, costretti dai tempi a parlare almeno di termovalorizzatore (termine inesistente nella normativa europea, termine di propaganda tutto italiano), sono costretti a proporre interventi che generino un senso di sicurezza. Falso senso di sicurezza. Con la promessa degli alberi si richiama nell’immaginario di tutti all’ idea del verde, dell’ aria pulita, della natura che contrasta l’opera devastante dell’uomo.
Ma questo è basso “ cettolaqualunquismo” . Nessun albero potrà mai proteggere dalla diossina ad esempio. Dalle polveri neppure. Quelle ultrasottili poi, generate dagli inceneritori di ultima generazione, le più micidiali, quanto saranno trattenute da un albero? Non esistono neppure filtri che le possano trattenere, pensate a quanto potranno trattenerle gli alberi ! Gli alberi non proteggeranno nessuno dalle migliaia di nuovi composti chimici , prodotti di combustione solo in parte individuati e quindi sconosciuti. La genialata della barriera alberata corrisponde allo specchietto per allodole della piantumazione di migliaia di alberi LINK annunciata dal governatore della toscana ; idea figlia, a sua volta, di quella originata durante le indagini fatte per la VIS dell’inceneritore di Firenze agli inizi del 2000, che suggerivano un’area agricola di 250 ettari, il promesso Parco agricolo della Piana. Dietro la sua istituzione non c’era nessuna spinta ambientalista ma il goffo tentativo di mitigare le nocività che si dovevano insediare sul territorio. Insomma la barriera alberata ‘verso’ Paperino, sarebbe il parco agricolo de noantri. Questa è superficialità o malafede dei politici? Coincidenza ha voluto che proprio in questa fine anno 2015 abbiamo installato le nostre centraline PM 2,5 per rilevare, finalmente, il nostro inquinamento puntiforme LINK. In epoca non sospetta (non si parlava ancora di allarme smog).Quest’azione ha già spaventato il nostro assessore che le ha definite ‘centraline fai da te’, e l’atteggiamento del nostro comitato ‘pericoloso’( TG di TV Prato del 25/11/2015). E questo prima ancora di conoscere i valori rilevati da queste centraline ! Pericoloso ci sembra invece proseguire a Prato il monitoraggio con solo due centraline, in via Ferrucci e in via Roma. Pericoloso non avere più la centralina in località Fontanelle. Pericoloso non rivedere la legge regionale che riguarda le centraline di rilevamento toscane. E siamo anche in buona compagnia. LINK